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MOC – Mineralometria Ossea Computerizzata

La mineralometria ossea computerizzata è un esame radiologico che ha il fine di studiare lo stato di mineralizzazione delle ossa misurandone la densità della loro struttura. Grazie ad immagini di elevata qualità sulle quali viene effettuata una stima della concentrazione di calcio, il medico radiologo è in grado di diagnosticare la presenza o meno dell’osteoporosi.

DIAGNOSTICA MASSA ha scelto la tecnologia di DMS STRATOS: apparecchiatura di ultima generazione che consente di eseguire l’esame con la massima accuratezza diagnostica,in modo semplice e confortevole per il paziente in tempi rapidi.

Presso DIAGNOSTICA MASSA si eseguono le seguenti prestazioni:

  • DXA LOMBARE E FEMORALE: visualizzazione a colori in 2d della distribuzione del calcio nel segmento analizzato.
  • DXA TOTAL BODY: massa grassa, massa magra e densitometria.
  • DVA (Digital Vertebral Assessment): immagine laterale della colonna vertebrale.

Indicazioni per l’esame

In particolare l’esame è indicato nei seguenti pazienti:

Preparazione all'esame

Non è richiesto alcun tipo di preparazione. Necessaria la compilazione della scheda anamnestica all’atto dell’esecuzione dell’indagine. Si ricorda di portare con sè i precedenti esami MOC per confronto e la documentazione clinico-diagnostica attinente.

Modalità di esecuzione

La durata dell’esame è di circa 10 minuti, non è doloroso ed è assolutamente ben tollerato. Il paziente viene invitato a sdraiarsi in posizione supina su un comodo lettino.

Refertazione dell'esame

Il referto è generalmente disponibile il giorno dopo l’esecuzione dell’esame.

PRIMA DELL’ESECUZIONE DI QUALSIASI ESAME RADIOGRAFICO è necessario firmare l’apposito modulo di consenso informato.

Osteoporosi: cosa è e come diagnosticarla con l’utilizzo della MOC

CHE COS’È?

L’osteoporosi è una malattia sistemica caratterizzata da una riduzione del contenuto minerale dell’osso, che diventa  fragile e più esposto al rischio di fratture sia spontanee che per traumi anche di lieve entità.

Le sedi più frequenti di fratture da fragilità sono il corpo vertebrale (sopratutto il tratto dorso-lombare), il femore (a livello del collo o del trocantere) e l’estremo distale del radio.

QUAL È LA DIFFERENZA TRA OSTEOPOROSI E OSTEOPENIA?

L’osteopenia è definita come quella condizione ossea per cui vi è sicuramente una densità minerale al di sotto dei valori di normalità, ma che ancora non può considerarsi osteoporosi manifesta.

QUALI SONO LE CAUSE ED I PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO?

L’osteoporosi può essere suddivisa  nella forma Primaria, legata al periodo Post Menopausale (carenza di estrogeni) e senile (processi di invecchiamento), ed in forme Secondarie che si sviluppano come conseguenze di altre patologie (ad esempio iperparatiroidismo, ipertiroidismo, ipercolesterolemia, ipogonadismo, celiachia, insufficienza renale, artrite reumatoide), a causa dell’utilizzo di alcuni farmaci (ad esempio cortisonici) o per squilibri nutrizionali (dieta povera di calcio, carenza di vitamina D).

Rappresentano importanti fattori di rischio per l’osteoporosi il fumo, l’alcool, il caffè, un’eccessiva magrezza (che comporta una ridotta stimolazione meccanica sul tessuto osseo), un’alimentazione carente di calcio (contenuto sopratutto nei vegetali, nel latte e nei derivati), la sedentarietà, il menarca tardivo e la menopausa precoce.

QUALI SONO I SINTOMI?

L’osteoporosi non dà sintomi fino al comparire di segni inequivocabili di frattura, come un dolore improvviso, acuto e localizzato dovuti all’effetto, nella maggior parte dei casi, di uno o più cedimenti vertebrali.

SI PUÒ PREVENIRE L’OSTEOPOROSI?

Prevenire l’osteoporosi è possibile, innanzitutto attraverso una dieta equilibrata e corretta, ricca di calcio e vitamina D: fondamentale risulta assumere latte e formaggi, frutta secca e legumi, cereali, verdure a foglia verde, carne e pesce azzurro.

E’ consigliabile inoltre non fare uso/abuso di alcool.

L’attività fisica gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione di questa malattia: evitare la sedentarietà e via libera a camminate, bicicletta, nuoto, ballo..

Infine una moderata ed attenta esposizione al sole aiuta a prevenire l’osteoporosi perché favorisce la sintesi nelle ossa di vitamina D.

COME SI DIAGNOSTICA L’OSTEOPOROSI?

L’esame di riferimento per la diagnosi di osteoporosi è la Densitometria Ossea, o Mineralometria Ossea Computerizzata indicata comunemente con la sigla MOC, che permette di misurare esattamente la densità minerale ossea (BMD, ovvero bone mineral density), cioè la quantità di minerali presenti nello scheletro in toto o in alcuni segmenti scheletrici particolarmente soggetti alla perdita di massa ossea. A volte la MOC viene anche chiamata DEXA o DXA: questa in realtà sono due sigle che si riferiscono alla tecnica d’esame.

L’esame MOC è semplice, rapido ed indolore; utilizza rx ma in bassissime dosi (di gran lunga inferiori a quelle usate per una radiografia, ad esempio) per cui si tratta di un esame sicuro che si può ripetere tranquillamente nel tempo.

La misurazione si esegue di solito a livello della colonna vertebrale (a livello lombare), del femore o del polso. La scelta del segmento da studiare dipende da diversi fattori, tra cui il sesso e l’età del paziente: in genere, si preferisce analizzare la colonna lombare nelle donne fino a 60 anni e negli uomini fino a 65, e il collo del femore nelle persone più anziane e/o in presenza di malattie della colonna lombare.

Molte persone chiedono al medico di essere sottoposte alla MOC “total body”, convinte, erroneamente, che dia informazioni più complete rispetto a quella dei singoli distretti scheletrici; in realtà, è quella che dà il risultato meno attendibile e di minore utilità pratica

CHE TIPO DI RISULTATO DÀ’ LA MOC?

La moc dà un risultato quantitativo definito T score, che indica quanto i valori registrati nella paziente in esame si discostano da quelli che dovrebbe riportare un soggetto sano nella popolazione di riferimento.

L’OMS ha definito i valori di T-score  sulla base dei quali una persona può essere ritenuta normale oppure avente una massa ossea ridotta (osteopenia) o una vera e propria osteoporosi:

  • normale: T-score maggiore di -1
  • con osteopenia: T-score compreso fra -1 e -2,5
  • con osteoporosi: T-score inferiore a – 2,5
  • con osteoporosi grave: T-score inferiore a – 2,5 e almeno una frattura da fragilità (conseguente a un trauma molto lieve o non dovuta a trauma)

 

CHI E CON QUALE FREQUENZA DEVE SOTTOPORSI ALLA MOC?

La MOC non va considerata un test di screening da eseguire su tutta la popolazione. Tutti coloro che presentano uno o più fattori di rischio devono rivolgersi a un medico per valutare con lui il loro rischio di osteoporosi e di frattura. Sarà il medico a decidere, sulla base della presenza di tali fattori di rischio e di altre condizioni, se è opportuno che la persona si sottoponga a un esame MOC.

In alcuni casi, a seconda della situazione, tra una MOC e l’altra può passare anche qualche anno; in altri, l’esame dovrà essere ripetuto a intervalli più frequenti. Tuttavia, tranne i casi particolari, non serve ripeterlo prima che siano passati 18 mesi dal controllo precedente.

COME SI TRATTA L’OSTEOPOROSI?

Nei soggetti in cui la malattia sia già stata dimostrata, è necessario impostare terapia con bisfosfonati, farmaci in grado di ridurre il riassorbimento osseo, o con farmaci che ne stimolano la formazione. È altrettanto importante ridurre il rischio di fratture, per esempio eliminando le condizioni che possono favorire le cadute, incoraggiando una moderata attività fisica e l’eliminazione di fumo e alcool, ottimizzare l’apporto di calcio e vitamina D.

 

 

Dott.ssa Annapaola Maffei

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